Giornata Mondiale dei Poveri, Joseph: «Desidero che tutti sperimentino la misericordia del Signore nell’incontro con i fratelli feriti».
«Grazie alla mia realtà di volontariato, l’Associazione Fratello, ho incontrato Ludo - racconta Joseph, giovane volontario francese di 31 anni -. Viveva in strada, e dopo la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, vissuta insieme, ha deciso di cambiare vita. Ha cominciato a pregare tutti i giorni ed ora ha chiesto di fare la prima comunione. È il volto per il quale rendo grazie a Dio». Joseph ha testimoniato la sua esperienza di servizio con i meno fortunati in occasione della VII Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebrerà domenica 19 novembre. Per lui «il povero è un dono».
Che significa per la tua vita: «Non distogliere lo sguardo dal povero»?
«Questa frase la sento rivolta a me, affinché io presti attenzione all’immenso tesoro che sono queste persone e non passi oltre. Perché tanti poveri non ricevono che indifferenza e disprezzo. Personalmente ho fatto esperienza di fraternità con molte persone fragili. “Non distogliere lo sguardo dal povero” significa entrare in relazione con ognuno e scoprirlo come dono, come volto di Gesù, semplice, vicino, tanto amato».
Perché hai deciso di dedicare parte del tuo tempo ai più bisognosi nell' ”Associazione Fratello”? Cosa fate concretamente?
«Con l' ”Associazione Fratello”, organizziamo per le persone fragili momenti di festa in tutto il mondo. Facendo questo, percepiamo di essere al servizio della Chiesa e dei poveri perché, e ne sono certo, l’incontro trasforma i cuori: l’incontro vero, l’incontro autentico, profondo e orante. Infatti, con “Fratello” noi creiamo un clima che renda possibile ciò per tante persone. E poi, non dimentichiamo che è il Signore che parla al cuore di ciascuno. Desidero vivamente che tutti possano sperimentare la misericordia del Signore nella preghiera e nell’incontro con i fratelli e le sorelle che sono feriti».
Nel tuo servizio verso i poveri, ti viene in mente una storia, un volto particolare per cui hai ringraziato Dio o hai chiesto a Lui una grazia?
«Sì, penso a Ludo che è venuto con noi alla Giornata mondiale della Gioventù. Lui non ha una vita facile, non conosceva veramente il Signore prima di venire, e non aveva fiducia in sé stesso. È una persona davvero commovente, con un cuore grande. Lui a Lisbona ha raccontato davanti a 400 giovani il percorso di vita e ha testimoniato come è stato aiutato ad allontanarsi dalla strada. Era così felice di aver fatto quella condivisione. È stato molto significativo per i giovani, con le sue parole toccanti. Abbiamo vissuto insieme i giorni in Portogallo, abbiamo fatto belle esperienze, belle discussioni, bei momenti di preghiera. Ma poi riprendere la vita ordinaria non è sempre facile. Invece lui ha cominciato a pregare tutti i giorni ed ora ha chiesto di fare la prima comunione, e ha cominciato la preparazione. È il volto per il quale rendo grazie a Dio, un fratello che ho incontrato, una persona che amo. Grazie Signore».