Il Papa prega perché sia data presto a tutti la possibilità di vaccinarsi

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Nei Giardini Vaticani il Rosario per la fine della pandemia conclude la maratona nei Santuari dei cinque continenti. Francesco si raccoglie in preghiera dinanzi all’icona della “Madonna che scioglie i nodi”: "Sciogli i nodi di egoismo e indifferenza, guerra e violenza". Con lui bambini, famiglie, sacerdoti. Preghiere per malati e disoccupati, per la ricerca scientifica, per la ripresa della vita sociale

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

"Continuiamo a chiedere al Signore che protegga il mondo intero dalla pandemia e che a tutti, senza esclusione di sorta, sia presto data la possibilità di mettersi al riparo attraverso il vaccino". Dolore e speranza, commozione ed emozione si intrecciano nelle parole che il Papa rivolge a Dio e alla Vergine Maria, rappresentata nell’icona della “Madonna che scioglie i nodi”, durante la preghiera del Rosario nei Giardini Vaticani per chiedere la fine della pandemia. 

"Stasera ci raduniamo di fronte a Te, nostra Vergine Madre venerata in questa immagine come Colei che scioglie i nodi. Tanti infatti sono i nodi che si stringono attorno alle nostre esistenze e legano le nostre attività. Sono i nodi dell’egoismo e dell’indifferenza, nodi economici e sociali, nodi della violenza e della guerra”, dice il Pontefice guardando l'effigie mariana. 

Conclusa la maratona di preghiera mondiale 

Il Rosario nei Giardini Vaticani è l’atto conclusivo della maratona spirituale indetta per il mese di maggio: trentuno giorni, avviati dal Papa stesso il primo del mese nella Basilica di San Pietro, durante i quali i fedeli cattolici e non solo di ogni angolo del globo hanno recitato la coroncina – virtualmente o in presenza – nei Santuari più importanti dei loro Paesi. Dalla Nigeria all’Argentina, dalle Filippine al Belgio, dall’Australia alla Bosnia, tutti hanno pregato per gli operatori sanitari, per chi ha perso il lavoro o ha visto morire una persona cara in un reparto di rianimazione, per i Paesi in guerra, per i consacrati e i sacerdoti, per il futuro delle nuove generazioni, per i malati e i contagiati dal coronavirus.

Un’unica voce per chiedere la fine della pandemia

Quest’unica voce della Chiesa universale risuona ora e qui nei Giardini Vaticani, divenuti per l’occasione santuario a cielo aperto, attraverso le labbra del Pontefice che, con il capo chino, le mani giunte e gli occhi socchiusi, si fa carico dei tanti pesi dell’umanità piagata dal Covid-19, come già fece in quell'indimenticabile 27 marzo 2020, quando, nel silenzio vuoto di una piazza San Pietro desolata, invocò la fine della pandemia. Quindi la fine dell’ondata di morte riversata nei cinque continenti, la fine dei suoi effetti drammatici per la vita della gente.

Il mondo prega con il Papa

Oggi pomeriggio, però, il Papa non è solo. A pregare con lui ci sono famiglie e bambini, vescovi e preti, giovani e anziani, in piedi o seduti su sedie distanziate tra loro. E ci sono anche i fedeli di ogni latitudine, connessi alla diretta streaming, trasmessa anche per persone sorde e ipo-udenti attraverso la traduzione nella lingua dei segni italiana LIS.

La processione con la Madonna che scioglie i nodi

Una processione solenne dà inizio alla celebrazione, avviata sotto un cielo terso e conclusa quando il tramonto allunga sull’erba l’ombra della Cupola di San Pietro. A guidare la processione, che si snoda tra le fontane e gli archi di edera dei Giardini, è il vescovo di Augsburg, monsignor Bertram Johannes Meier, che ha portato a Roma l’icona della “Madonna che scioglie i nodi”, custodita nella chiesa di St. Peter am Perlach. Una effige tanto cara a Jorge Mario Bergoglio - che ne conserva una riproduzione a Casa Santa Marta - sin dai tempi del ministero a Buenos Aires. A Lei guarda il Pontefice per chiederle, come madre dell’umanità, di intercedere per la salvezza di ogni uomo, donna, bambino, famiglia colpita dalla pandemia.

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Fonte: vaticannews.va