Papa Francesco prega il Rosario per l'umanità ferita

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Le tante persone toccate da vicino dal Covid, i defunti e le loro famiglie, quanti vivono nell'incertezza, i medici e gli infermieri, gli scienziati e i volontari, ma anche i disoccupati, le donne che hanno subito le conseguenze della chiusura forzata, e quanti hanno perso la speranza: per tutto questo la preghiera del Rosario guidato questa sera da Papa Francesco nella Basilica Vaticana. La prima tappa della catena che, fino alla fine di maggio, unirà il mondo in un'unica preghiera

Adriana Masotti - Città del Vaticano

"Nel mese di maggio alziamo lo sguardo verso la Madre di Dio, segno di consolazione e di sicura speranza, e preghiamo insieme il Rosario per affrontare insieme le prove di questo tempo ed essere ancora più uniti come famiglia spirituale". E' il tweet che Papa Francesco ha pubblicato nel primo pomeriggio di oggi, sabato primo maggio, e questa sera, alle 18, è stato lui stesso a guidare la preghiera mariana dando inizio alla catena della recita del Rosario nei santuari che si snoderà lungo tutto il mese, alla luce dell’espressione biblica: “Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio” (At 12,5).

 

La preghiera a Maria per l'umanità sofferente

L'appuntamento, che inaugura l'iniziativa voluta da Francesco, è nella Basilica Vaticana presso la Cappella Gregoriana dove sono conservate le reliquie di San Gregorio di Nazianzo, Dottore e Padre della Chiesa, e la preghiera è per la fine della pandemia e, in maniera particolare, per quanti ne sono stati colpiti più da vicino. Davanti all'icona della Madonna del Soccorso, venerata già nel VII secolo, Papa Francesco legge una preghiera: 

All’inizio del mese dedicato alla Madonna, ci uniamo in preghiera con tutti i santuari sparsi per il mondo, con i fedeli e con tutte le persone di buona volontà, per affidare nelle mani della nostra Madre santa l’umanità intera, duramente provata da questo periodo di pandemia. Ogni giorno di questo mese di maggio affideremo a Te, Madre della Misericordia, le tante persone che sono state toccate dal virus e continuano a subirne le conseguenze; dai nostri fratelli e sorelle defunti, alle famiglie che vivono il dolore e l’incertezza del domani; dai malati ai medici, agli scienziati, agli infermieri, impegnati in prima linea in questa battaglia; dai volontari a tutti i professionisti che hanno prestato il loro prezioso servizio in favore degli altri; dalle persone in lutto e dolore a quelle che, con un semplice sorriso e una buona parola, hanno portato conforto a quanti erano nel bisogno; da quanti – soprattutto donne – hanno subìto violenza tra le mura domestiche per la chiusura forzata, a quanti desiderano riprendere con entusiasmo i ritmi di vita quotidiana. Madre del Soccorso, accoglici sotto il Tuo manto e proteggici, sostienici nell’ora della prova e accendi nei nostri cuori il lume della speranza per il futuro.

Fonte: vaticannews.va