II Congresso Internazionale di Catechesi

Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione

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II Congresso Internazionale di Catechesi

Catechista, testimone del Mistero

 

È in corso, dal 20 al 23 settembre, il II Congresso Internazionale di Catechesi organizzato dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Si tratta della seconda tappa di approfondimento e confronto sul Catechismo della Chiesa Cattolica, dedicata al Catechista, testimone del Mistero e, dunque, al rapporto tra dimensione liturgica e dimensione di annuncio.

Se siamo chiamati a essere “testimoni del mistero”, è necessario essere testimoni della verità che vi è intrinsecamente contenuta, percepita e intuita nell’amore. Più la verità si affaccia come mistero e più la persona è posta nella condizione di entrare in esso e di comprendere la propria esistenza. Così si è espresso nel suo intervento introduttivo l’Arcivescovo Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione (PCPNE), inaugurando il II Congresso Internazionale.

A seguire la relazione su Lex credendi, lex orandi tenuta dall’Abate Primate Gregory J. Polan, OSB e la Catechesi mistagogica sull’iniziazione cristiana di S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto. Nella mattinata di venerdì, la Prof.ssa Marianne Schlosser della Katholisch-Theologische Fakultät di Vienna, vincitrice dell’ultima edizione del Premio Ratzinger, ha tenuto un intervento su Il Mistero illumina l’esistenza cristiana. Sul rapporto tra Iniziazione cristiana e catechesi kerigmatica si è invece soffermato Mons. Andrea Lonardo, Direttore dell’Ufficio per la Cultura e l’Università del Vicariato di Roma.

Nel pomeriggio di venerdì, presso la Pontificia Università Lateranense, i congressisti si sono confrontati, nei diversi gruppi linguistici, approfondendo le seguenti tematiche: La mistagogia – introduzione esperienziale e sapienziale nel mistero di Cristo, Linguaggio narrativo e simbolico, Rivivere la storia della salvezza: anno liturgico e catechesi, La domenica: il fondamento e il nucleo di tutto l’anno liturgico, Annuncio della vita eterna: vivere la speranza.

Nella giornata di sabato 22, alla relazione e al dibattito su Catecumenato, una sfida per l’evangelizzazione tenuta da Claire Bernier, delegata episcopale al Servizio della Fede, della Diocesi d’Angers, è seguita l’esibizione canora del Grande Coro Hope di Torino. Fondato nel 1998, su iniziativa del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI, per il quale ha operato in esclusiva per un decennio, oggi Hope è una rete internazionale di servizio alla Chiesa nei settori della musica, dello spettacolo, degli eventi e della comunicazione mass-mediale. Parallelamente, ha mantenuto fede al suo mandato originario di formare i giovani ad essere artisti e creativi capaci e responsabili, portatori di una visione dell’uomo illuminata dal Vangelo.

Il Santo Padre, in viaggio per i Paesi Baltici (Lituania, Lettonia ed Estonia), nel suo videomessaggio si è detto dispiaciuto di non poter essere presente all’evento che vede riuniti oltre 1500 catechisti e catecheti provenienti da una cinquantina di Paesi, per riflettere sulla seconda parte del Catechismo della Chiesa Cattolica che tocca contenuti importanti e basilari per la Chiesa, e per ogni cristiano, come la vita sacramentale, l’azione liturgica e il loro impatto sulla catechesi.

Il Catechista - ha ricordato Papa Francesco - è una vocazione, è necessario ‘essere catechista’, questa è la vocazione, non lavorare da catechista, perché coinvolge la vita. Essere catechista significa guidare all’incontro con Gesù con le parole e con la vita, con la testimonianza. Il catechista svolge un servizio nella comunità cristiana che richiede di essere riconosciuto come un vero e genuino ministero di cui la Chiesa ha particolarmente bisogno. Penso spesso al catechista – continua il Papa –  come colui che si è messo al servizio della Parola di Dio; che questa Parola frequenta quotidianamente per farla diventare suo nutrimento e poterla così partecipare agli altri con efficacia e credibilità. Il Catechista può essere tentato di diventare un tecnico della catechesi, invece che testimone del proprio incontro con Cristo. Esteriormente tutto sembra risolto; i quadri sono al completo, la “dottrina” viene trasmessa; ma si realizza veramente l’incontro tra catecumeni e Gesù? Il catechista - ribadisce il Papa - non è un maestro o un professore che pensa di svolgere una lezione, la catechesi non è una lezione, ma la comunicazione di un’esperienza e la testimonianza di una fede che accende i cuori, perché immette il desiderio di incontrare Cristo.

Il catechista, di conseguenza, non può dimenticare, soprattutto oggi in un contesto di indifferenza religiosa, che la sua parola è sempre un primo annuncio che arriva a toccare il cuore e la mente di tante persone che sono di attesa di incontrare Cristo. Solo così la catechesi diventa promozione della vita cristiana, sostegno nella formazione globale dei credenti e incentivo ad essere discepoli missionari. Nella vita sacramentale, infatti, che trova il suo culmine nella Santa Eucaristia, Cristo si fa contemporaneo con la sua Chiesa: la accompagna nelle vicende della sua storia e non si allontana mai dalla sua Sposa. È il Signore che si rende vicino e prossimo con quanti lo ricevono nel suo Corpo e nel suo Sangue, e li rende strumento del perdono, testimoni della carità con quanti soffrono, e partecipi attivi nel creare la solidarietà tra gli uomini e i popoli.

Nel pomeriggio di sabato è prevista la tavola rotonda su Pietà popolare, una forma di evangelizzazione a cui interverranno S.E. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, S.E. Mons. Sebastià Taltavull Anglada, Vescovo di Mallorca e padre Michał Legan, OSPPE di Częstochowa. Seguirà la Lectio divina tenuta da padre Fidel Oñoro, già Direttore del Centro Bíblico Pastoral para América Latina del CELAM e le conclusioni generali del Congresso di S.E.R Mons. Octavio Ruiz Arenas, Segretario del Pontifico Consiglio. L’assise internazionale terminerà domenica, 23 settembre, con la celebrazione della Santa Messa nella Basilica di San Pietro, presieduta da S. E. Mons. Rino Fisichella.

Il terzo appuntamento internazionale che convocherà nuovamente a Roma tutti i catechisti e catecheti del mondo è previsto tra tre anni, dal 23 al 26 settembre 2021.