Intervista a Leon C. Asunciòn e Norma B. Ramos

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Domenica 22 gennaio, durante la celebrazione della Domenica della Parola di Dio, a sette laici è stato conferito, da Papa Francesco, il ministero di Catechista e a tre quello di Lettore. Sono uomini e donne provenienti da Italia, Messico, Filippine, Galles e Congo. Leon C. Asunciòn e Norma B. Ramos, 55 e 58 anni, entrambi catechisti, vengono dall’arcidiocesi di Manila, nelle Filippine.

 

Cosa significa essere catechisti per la vostra vita?

 

Leon C. Asunciòn: «Io sono catechista dal 1992, da quando avevo 25 anni. Posso dire che è una vocazione che dura per tutta la vita e la accompagna. Io mi sento davvero benedetto dal Signore per questa chiamata. Quando tu hai realizzato e compreso il tipo di vocazione a cui Dio ti ha chiamato, certamente non sbaglierai strada nella vita e Dio provvederà a tutti i tuoi bisogni per il tuo ministero. Come dice l’evangelista Matteo, “Cercate prima il regno di Dio e per tutto il resto affidatevi giorno per giorno a Dio”. Essere catechista è diventare una “eco” di Cristo, raccontando che la Sua voce sta già chiamando ciascuno ad avere con Lui una relazione personale. Essere catechista è farsi strumento nelle mani di Dio per spingere i bambini, i giovani, gli anziani, le famiglie ad avere una relazione intima con il Signore».

 

Norma B. Ramos: «Essere catechista è la mia risposta all’immenso, incondizionato amore di Dio. Poiché ho sperimentato il suo amore, vado a pascere e nutrire i Suoi agnelli, affidati alle nostre cure».

 

Che ruolo ha il catechista nella tua comunità?

 

Leon C. Asunciòn: «L’arcidiocesi di Manila sta mandando i catechisti nelle scuole pubbliche, per evangelizzare la maggioranza degli studenti. La nostra missione nelle scuole diventa il nostro legame con la comunità, con le famiglie degli studenti. Tre volte a settimana facciamo catechismo con loro, visitiamo anche le loro case, per supportarli nella preparazione ai sacramenti. A volte, noi assistiamo anche i genitori non sposati e li accompagniamo a ricevere il sacramento del Matrimonio, e gli anziani e malati ricevono la Benedizione. In città noi abbiamo anche un programma di evangelizzazione chiamato “Dalaw Tahanan”, per cui i catechisti visitano le case delle famiglie per evangelizzare. Noi ci facciamo carico anche delle loro necessità impellenti, offrendo corsi di formazione, doposcuola, servizi sanitari e altro».

 

Norma B. Ramos: «Noi siamo missionari della Chiesa nella scuola pubblica, come insegnanti di religione. Facciamo catechesi alle elementari e alle superiori, prepariamo gli adulti ai sacramenti, organizziamo la messa mensile a scuola, aiutiamo in parrocchia. E ancora, andiamo a visitare le famiglie con ragazzi problematici e quelle più povere».

 

Com’è stato ricevere il ministero dalle mani di Papa Francesco?

 

Leon C. Asunciòn: «Per prima cosa ho provato un'immensa gioia! È stato un grande onore e un privilegio essere scelto per rappresentare il mio Paese. Io rappresento i centinaia di catechisti, uomini, donne, giovani e anziani, che offrono il loro prezioso tempo e i talenti nel ministero di Catechista. Quando ho ricevuto il crocifisso dalle mani del Papa, ho sentito una grazia speciale di Dio scendere non solo su di me, ma anche sul resto dei miei compagni catechisti. Mi sono sentito anche un po’ impaurito, perché per me questa è una grande responsabilità, ma il senso di Pace ha preso il sopravvento, con la sicurezza che Dio è con me».

 

Norma B. Ramos: «Io mi sono sentita benedetta per questo straordinario, traboccante piacere di incontrare il Papa. Sono davvero onorata di aver ricevuto il ministero di catechista dalle mani di Sua Santità. Ho sperimentato uno zelo e una passione rinnovata per il ministero che Dio mi ha affidato».

 

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